Il Monumento ai Caduti di S. Lucia
del Mela
Dell’erezione di un Monumento ai Caduti a S. Lucia del Mela
si cominciò a discutere il 16 giugno 1922, in occasione di una seduta del
consiglio comunale presieduta dal sindaco facente funzioni Ansaldo Celi. I
Luciesi emigrati a New York avevano infatti manifestato il desiderio di erigere
un monumento per commemorare i «Prodi Luciesi caduti sul Campo dell’Onore». A
tal proposito avevano già raccolto una consistente somma di denaro, auspicando
che a capo della commissione che avrebbe dovuto «stabilire le modalità per l’erezione
del monumento» venisse designato il vescovo della diocesi di S. Lucia monsignor
Salvatore Ballo, sia pure nelle vesti di presidente onorario. Un auspicio
prontamente accolto dal consiglio comunale luciese, che lo stesso 16 giugno
1922 deliberava di concedere per l’erezione del monumento una porzione di
terreno comunale della centralissima piazza Antonio Fulci.
Cinque anni dopo, il 25 giugno del 1927, sarebbe stato il
primo cittadino luciese, che le istituzioni fasciste avevano intanto
trasformato in podestà, ad annunciare l’imminente posa del monumento. Con
provvedimento podestarile adottato in pari data veniva inoltre annunciata la
modifica della denominazione della piazza che avrebbe dovuto ospitare l’opera
in bronzo su piedistallo marmoreo: «in considerazione che nella piazza Fulci di
questa città sorgerà quanto prima ad iniziativa dei concittadini e dei nostri
emigranti di New York il monumento ai Caduti Luciesi, che nella gloriosa guerra
si sono sacrificati per la Patria, è doveroso e giusto che il nome della Piazza
ricordi pure il Sagrifizio dei nostri Martiri». Piazza Antonio Fulci diventava
così piazza Milite Ignoto, abbellendosi di una scultura bronzea che continua
ancor oggi a commemorare l’estremo sacrificio dei 98 Luciesi caduti per la Patria.
Il bozzetto del soldato in azione intento ad impugnare l’arma
piacque alla commissione, che affidò dunque l’opera a Giuseppe Sutera (Enna 1878
- Messina 1967), scultore realista, allievo di Achille D'Orsi, attivo agli
inizi del Novecento tra Napoli, Buenos Aires, Siena, Enna e Messina, dove si
stabilì alla fine del primo conflitto mondiale.
Il 16 agosto 1927 il Monumento risultava già collocato. Ne fa
fede un provvedimento del podestà Sindona, il quale lamentava però la mancanza
di simmetria nella nuova piazza Milite Ignoto. Il vecchio monumento ad Antonio
Fulci, scolpito dal messinese Giovanni Scarfì nel 1884, dominava infatti il
centro della piazza, pregiudicando gravemente - sono parole dello stesso
podestà - l’estetica e l’armonia della piazza medesima. Si decise pertanto di
traslare il monumento al Fulci «in equidistanza al monumento dei Caduti», ossia
in prossimità della chiesa di S. Maria dell’Arco, dove oggi si trova, e di
collocare in mezzo ai due monumenti un’artistica fontana per abbellire quella
che ancor oggi è la piazza più frequentata dai Luciesi.
Anche il monumento bronzeo al sergente Felice Cocuzza,
nel
Cimitero di S. Lucia, reca la firma dell’artista Giuseppe Sutera
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